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REFLUSSO VESCICO-URETERALE | ||||||||
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I fattori che favoriscono la formazione di scar renali sono (1) il reflusso di urine infette nel rene con con infiammazione interstiziale e quindi danno, (2) un reflusso di urina anche se sterile associato al RVU di grado elevato ed ad alta pressione che può danneggiare il rene attraverso un meccanico immunologico e (3) un anomalo sviluppo embriologico con conseguente displasia renale. Si è ben consapevoli che nel primi 2 gruppi è indispensabile scoprire la presenza di un reflusso prima che questo si manifesti con una infezione. Nel terzo gruppo è chiaro che il danno congenito, al momento non è possibile essere evitato, tuttavia anche in questi pazienti è obbligatorio scoprire il reflusso nelle fasi iniziali per prevenire l'esposizione alle infezioni del tratto urinario ed evitare la possibile progressione del danno parenchimale renale. Anche quando il danno renale non è sufficiente a determinare un’insufficienza renale grave, studi a lungo termine hanno dimostrato una significativa riduzione del tasso di filtrazione glomerulare (GFR) in soggetti con danni bilaterali risalenti fin dall'infanzia. L’iperperfusione e i danni da iperfiltrazione nel residuo tessuto sano risultano essere responsabili del progressivo deterioramento che può portare all’insufficienza renale cronica. L'incidenza di ipertensione attribuibile alla nefropatia da reflusso è circa del 5% in studi pediatrici. Sembra comunque improbabile che le cicatrici più piccole e che ora possono essere identificate con la modalità DMSA-imaging comportino un rischio a lungo termine di ipertensione paragonabile alle lesioni che un tempo venivano riconosciute con l’urografia.
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Presentazione clinica. È ovviamente importante completare la diagnosi di RVU il prima possibile, preferibilmente già nella prima infanzia. Ci sono diverse modalità di presentazione clinica che possono suscitare il sospetto di RVU in un bambino. Con l'ecografia prenatale, ormai diventata di routine, in molti casi il reflusso potrà essere sospettato prima della nascita e quindi studiato precocemente. Questi bambini risultano essere più frequentemente quelli di sesso maschile. La diagnosi precoce di RVU sarà poi vitale in pazienti con presenza di ostacolo sottovescicale come nelle valvole uretrali o nelle vesciche neurologiche. Nella maggior parte dei casi il RVU è comunque scoperto dopo indagini strumentali eseguite per un episodio di infezione del tratto urinario (IVU). L’incidenza di RVU nei bambini con IVU è del 30-50%, con l'incidenza più elevata nei neonati. Neonati e bambini con RVU possono presentare anche solo sintomi legati a disfunzioni della minzione come la frequenza, l’urgenza e l’incontinenza.
Le indagini radiologiche. Ecografia. L’Ecografia dovrebbe essere eseguita in tutti i neonati con sospetto di RVU. Il RVU viene sospettato in presenza di dilatazione pelvi-caliciale e spesso dell’uretere, disparità di dimensioni fra i due reni, il diminuito spessore della corticale e l'aumento della sua ecogenicità. L'ecografia non è però sufficientemente sensibile o specifica per la diagnosi di RVU. Il fatto di essere un fenomeno intermittente, oltre alla sua natura dinamica, contribuisce a ridurre la sensibilità diagnostica dell’ecografia renale.
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